UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SIENA scultura “RADICE QUADRATA”
Facolta’ di Matematica (via del Capitano) 25° aniversario di istituzione- Conferenza del Prof. Claudio Bernardi de La Sapienza di Roma & Presentazione di una scultura di Lidia Croce “RADICE QUADRATA”
Siena 17 aprile 1997 ore 17.30
La geometria e il mondo infinito, arcano e razionale dei numeri con
le sue leggi atratte che possono divenire simbolica metafora, ma anche
veicolo di conoscenza di Dio e dell’Universo, hanno da sempre incantato
e stimolato il pensiero sia a livello filosofico (Pitagora) che
magico(il “corpus Ermaticum” e la Kabbala) ma anche artistico: dai
misteriosi e affascinanti sette edifici poliedrici del perduto tempio
dei Sabei presso Harran, descreitti dalla guida di Al Mas’udi, summa
della sapienza astrologica antica,fino ai bizzarri disegni medioevali di
Villard de Honnencourt, per non parlare degli esperimenti grafici di
Leonardo, delle algide euclidee sostruzioni neoclassiche di un Boullèe o
dei sogni di Kandinskij. Tuttavia fino ad oggi la geometria era stata
considerata come manifestazione di un canone estetico assoluto e ideale,
una regola applicabile nella quale delimitare l’elemanto fantastico e
particolare dell’arte, non come fonte genuina di ispirazione, stimolo e
pungolo dell’ingegno fantastico. E’ questa l’originalita’ del bozzetto
fittile “Radice quadrata” realizzato da Lidia Croce, prima scultura di
un novativo e singolare ciclo dedicato alle scienze matematiche.
Nell’opera della scultrice il segno della radice diviene forma viva, non
iponea di un concetto anodino: una figura muliebre col capo rivolto
verso il basso protende in alto le gambe, costruendo la configurazione
della radice quadrrata, la testa , immersa in un magma di numerico,
attinge alla linga ingarbugliata dei numeri e li elabora, li rigenera,
slanciandoli in una danza gioiosa; un fluido vitale e creativo permea e
percorre le forme della statua intera, i numeri stessi si metamorfizzano
in coboldi vivaci, spiritelli intenti ad un girotondo quasi burlesco
attorno la sebvera e tetragona mole della femmina-radice. E l’empito e
la tensione dinamica sono temi costanti della Croce, la cui arte non è
mai statica, bensi’ sprigiona, nel marcare le linee di energia
strutturali che abbracciano la statua tutta in un flusso vitalistico,
una briosa e coinvolgente seuberanza. La donna si rende quindi medium
demiurgico ed ordinatore della materia nera e confusa, posta in basso, e
il risultato in alto è la Scienza, l’albedo alchemica; il caos dei
numeri tramite la radice quadrata diviene solare sapere, infine vita.
Questa “Radice quadrata” è la prima forma di una idea ancora incompiuta:
l’opera, pur nella sua essenzialita’ rigorosa, conserva un quid di
inespresso; il progetto finale, dell’altezza di circa 3 metri e da
realizzarsi in terracotta. Prevede l’aggiunta di un basamento ampio
raffigurante un maremagno di numeri e l’intensificarsidei contrasti
luce-ombra tramite una piuì articolata lavorazione e studio delle forme.